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User / Donatella Basaglia / Sets / Real Chiesa di San Lorenzo a Torino
Foto di Dodo Donatella / 4 items

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Il 10 agosto 1557, il duca Emanuele Filiberto sconfisse a San Quintino l'esercito francese, permettendo l'egemonia spagnola sull'Europa, grazie alla successiva Pace di Cateau Cambrésis (1559), e il proprio ritorno in quel Ducato di Savoia, che di lì a poco avrebbe iniziato a cambiare profondamente. Era il giorno di San Lorenzo e sia Felipe II di Spagna che Emanuele Filiberto promisero la costruzione di un luogo di culto a lui dedicato. Felipe costruì il Monastero di San Lorenzo dell'Escorial, a poche decine di chilometri da Madrid, dove poi si ritirò negli ultimi anni della propria vita. Emanuele Filiberto, impegnato nella costruzione della Cittadella e nella riedificazione dello Stato, non aveva le risorse sufficienti per una nuova chiesa e dedicò al Santo l'esistente Santa Maria ad Presepae. Fu qui che, tra l'altro, Emanuele Filiberto fece portare la Sacra Sindone, affinché fosse venerata da San Carlo Borromeo, per un ex voto fatto durante la peste di Milano.

PROSPETTO CRONOLOGICO REAL CHIESA DI SAN LORENZO
1177 Si menziona la chiesetta di Santa Maria ad Presepae
1557 Emanuele Filiberto, avendo fatto un voto a San Lorenzo per la vittoria a San Quintino, la restaura e la dedica al santo
1634 Viene ceduta ai Teatini che ne deliberano la ricostruzione
1634 Posa della prima pietra
1664 Nuovo progetto di Amedeo di Castellamonte
1666 Chiamata di Guarino Guarini e demolizione delle parti già eseguite
1668 Inizio dei lavori di demolizione per un nuovo progetto
1679 Innalzamento della croce
1680 Apertura al culto – domenica 12 maggio
1696 Ultimazione stucchi, statue, tribune, decorazioni, pavimento - Consacrazione dell’altare maggiore
1730 Esecuzione del coro
1738 Collocazione delle statue dell’interno
1802 Soppressione dell’ordine
1811-13 Abbattimento dei resti del “Padiglione” e sistemazione della facciata
1823 Restauro
1829 Decorazione della cupola e delle cappelle
1838 Allontanamento dei Teatini e insediamento dei Canonici della SS. Trinità
1846 Sistemazione dell’Oratorio dell’Addolorata su progetto dell’Architetto P, Dupuy
1943 Danneggiata dalle bombe
1956-57 Restauro
1998 e 2000 Restauro
Fonte: www.sanlorenzo.torino.it/index.php/it/storia-e-arte/stori...

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La chiesa fu costruita nelle forme attuali dall'architetto Guarino Guarini, che disegnò anche i due quadranti solari che in origine erano sui rosoni alla base della cupola. Nel rosone di sinistra, Guarini realizzò un quadrante che segnava le stagioni e che indicava con relativa facilità il periodo dell'anno; nel rosone di destra elaborò un quadrante che segnava le ore, probabilmente con linee ad ore italiche. Nel 1721 l'orologio solare di sinistra venne sostituito dall'orologio meccanico sovrastato da una campana che, probabilmente, veniva utilizzata per avvertire l'approssimarsi delle funzioni religiose. La meridiana di destra, detta “La Meridiana di Torino”, subì alterne vicende, fu cancellata e ritracciata; è presente in una fotografia del 1928, ma le linee sono puramente decorative perciò non segnavano l’ora. Scomparve fino al 1989 quando venne ripristinata dal costruttore di meridiane Mario Tebenghi (il maestro è mancato a Montiglio Monferrato nel 2019 a 97 anni). Il quadrante solare segna le ore del mattino fino al Mezzogiorno, tramite lo stilo polare costituito da un sottile filo teso tra due staffe.
Fonti: www.museotorino.it/; www.lastampa.it/asti/2019/09/12/news/addio-a-tebenghi-il-...

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La CUPOLA è fonte di meraviglia come dice Guarini di “atterrimento dell'animo umano”. Osservandola dal basso si crea un’illusione di distanza non comprensibile, di progressione senza fine in uno spazio inondato di luce. Il sistema studiato da Guarini gli consente di impostare la cupola su un diametro inferiore a quello dato dalla struttura perimetrale dell'edificio. Un intreccio di strutture articolate su tre ordini sovrapposti, occultate dalla architettura apparente dell’aula, sostengono la vertiginosa cupola che presenta coppie di archi incrociati che riprendono il motivo dell’ottagono e formano una grande stella ad otto punte con al centro l’ottagono regolare della lanterna. Il tutto viene reso aereo e leggero dalla luce che penetra dalle finestre aperte nelle vele della volta e che, rotta dall’articolarsi degli archi incrociati crea un effetto ottico di irrealtà: tutto sembra vero e tutto sembra illusorio, Guarini ha saputo concentrare l’attenzione sulla complessa, misteriosa struttura della cupola che pare reggersi “in equilibrio che – secondo G.C. Argan – rappresenta l’istante in cui il calcolo matematico coincide con il percorso della fantasia che tende a Dio”. L’insolita struttura voltata prende la forma di un canestro rovesciato, ottenuto dall'intreccio di 8 coppie di archi, studiato e fondato grazie alle riflessioni sugli sviluppi delle superfici e delle sezioni coniche e progettato grazie all’impiego della stereometria. Paiono evidenti i richiami grafici agli intrecci delle coperture gotiche presenti nella moschea di Cordoba e nella cattedrale di Saragozza, probabilmente osservati e studiati dal Guarini in viaggio per l’Europa. Il visitatore che entra nella chiesa non ne percepisce la reale struttura portante, ma solamente il guscio: la cupola infatti gli appare poggiare su otto esili colonne di marmo sormontate da archi che delimitano parti della calotta svuotate nei punti di minor sforzo; pure i sovrastanti pennacchi sferici sono vuoti; in realtà un’incastellatura di grandi archi, nascosta alla vista grazie al guscio stesso, svolge la funzione portante. La cupola (con un'altezza di 55 m da terra al suo colmo) è priva di un vero tiburio (dall'esterno ciò che appare come tiburio, racchiude la cupola invece che raccordarla alla base dell'aula); è percorribile internamente grazie ad una intercapedine ottenuta tra struttura visibile internamente e involucro architettonico esterno. Guarini “gioca” con le strutture apparenti e reali, i percorsi interni ed esterni, gli effetti sorpresa per guidare ciascuno di noi ad ascendere e “vedere con l'intelletto”, contemplare la luce divina. L'architettura apparente, ciò che noi vediamo, nasconde l'architettura resistente. LA STRUTTURA RESISTENTE è data dalla compartecipazione di diversi elementi e materiali:
4 mura esterne e 4 arconi a tutto sesto all’interno, paralleli ai muri esterni, appoggiati sulle torrette laterali, rinforzati da una struttura lignea;
4 archi di sguincio, a sesto ribassato, si intersecano ai primi appoggiati su altri quattro archi sottostanti posti all’altezza delle finestre laterali, legati da un tirante di ferro;
4 archi con tiranti sono presenti sopra le quattro cappelle diagonali visibili soltanto attraverso il foro in chiave della volta stellare.
Fonte: www.sanlorenzo.torino.it/index.php/it/storia-e-arte/la-cu...

Tags:   WPD24Urban

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La CUPOLA è fonte di meraviglia come dice Guarini di “atterrimento dell'animo umano”. Osservandola dal basso si crea un’illusione di distanza non comprensibile, di progressione senza fine in uno spazio inondato di luce. Il sistema studiato da Guarini gli consente di impostare la cupola su un diametro inferiore a quello dato dalla struttura perimetrale dell'edificio. Un intreccio di strutture articolate su tre ordini sovrapposti, occultate dalla architettura apparente dell’aula, sostengono la vertiginosa cupola che presenta coppie di archi incrociati che riprendono il motivo dell’ottagono e formano una grande stella ad otto punte con al centro l’ottagono regolare della lanterna. Il tutto viene reso aereo e leggero dalla luce che penetra dalle finestre aperte nelle vele della volta e che, rotta dall’articolarsi degli archi incrociati crea un effetto ottico di irrealtà: tutto sembra vero e tutto sembra illusorio, Guarini ha saputo concentrare l’attenzione sulla complessa, misteriosa struttura della cupola che pare reggersi “in equilibrio che – secondo G.C. Argan – rappresenta l’istante in cui il calcolo matematico coincide con il percorso della fantasia che tende a Dio”. L’insolita struttura voltata prende la forma di un canestro rovesciato, ottenuto dall'intreccio di 8 coppie di archi, studiato e fondato grazie alle riflessioni sugli sviluppi delle superfici e delle sezioni coniche e progettato grazie all’impiego della stereometria. Paiono evidenti i richiami grafici agli intrecci delle coperture gotiche presenti nella moschea di Cordoba e nella cattedrale di Saragozza, probabilmente osservati e studiati dal Guarini in viaggio per l’Europa. Il visitatore che entra nella chiesa non ne percepisce la reale struttura portante, ma solamente il guscio: la cupola infatti gli appare poggiare su otto esili colonne di marmo sormontate da archi che delimitano parti della calotta svuotate nei punti di minor sforzo; pure i sovrastanti pennacchi sferici sono vuoti; in realtà un’incastellatura di grandi archi, nascosta alla vista grazie al guscio stesso, svolge la funzione portante. La cupola (con un'altezza di 55 m da terra al suo colmo) è priva di un vero tiburio (dall'esterno ciò che appare come tiburio, racchiude la cupola invece che raccordarla alla base dell'aula); è percorribile internamente grazie ad una intercapedine ottenuta tra struttura visibile internamente e involucro architettonico esterno. Guarini “gioca” con le strutture apparenti e reali, i percorsi interni ed esterni, gli effetti sorpresa per guidare ciascuno di noi ad ascendere e “vedere con l'intelletto”, contemplare la luce divina. L'architettura apparente, ciò che noi vediamo, nasconde l'architettura resistente. LA STRUTTURA RESISTENTE è data dalla compartecipazione di diversi elementi e materiali:
4 mura esterne e 4 arconi a tutto sesto all’interno, paralleli ai muri esterni, appoggiati sulle torrette laterali, rinforzati da una struttura lignea;
4 archi di sguincio, a sesto ribassato, si intersecano ai primi appoggiati su altri quattro archi sottostanti posti all’altezza delle finestre laterali, legati da un tirante di ferro;
4 archi con tiranti sono presenti sopra le quattro cappelle diagonali visibili soltanto attraverso il foro in chiave della volta stellare.
Fonte: www.sanlorenzo.torino.it/index.php/it/storia-e-arte/la-cu...


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