slide 1991
www.youtube.com/watch?v=FDnsn085t7U
Azalai il tempo delle carovane
In nessun caso la mente rimane così affascinata come dalle carovane di cammelli che attraversano il Sahara. Qualcosa di profondo viene stimolato.La nostalgia del viaggio, del movimento e della migrazione affiorano come istinti ancestrali.Forse riemerge l'origine nomade dell'uomo.L'idea che l'uomo sia un animale sedentario è solo un'aberrazione moderna, pensava Bruce Chatwin:"La vera casa dell'uomo non è una casa, è la strada...e la vita stessa è un viaggio da fare a piedi."
Unirsi ad una carovana del sale, sapendo di avere di fronte a sè molte centinaia di chilometri da percorrere prevalentemente a piedi, è una scelta che si può compiere solo dimenticando il buon senso quotidiano. D'altra parte, che buon senso c'è nell'immobilità fisica e mentale?
Nel mese di ottobre del 1991, Giosuè Bolis e Miriam Butti sono in Niger, dove si uniscono a una carovana di tuareg diretta alle saline di Bilma.
Per trenta giorni e milleduecento chilometri, sedici uomini e centotrenta cammelli attraversano il Ténéré, una delle zone desertiche più ostili del pianeta.
www.youtube.com/watch?v=FDnsn085t7U
Azalai the time of caravans
In no case is the mind as fascinated as by the camel caravans crossing the Sahara. Something profound is stimulated. The nostalgia for travel, movement and migration emerge as ancestral instincts. Perhaps the nomadic origin of man re-emerges. The idea that man is a sedentary animal is only a modern aberration, thought Bruce Chatwin: "The true home of man is not a house, it is the road... and life itself is a journey to be made on foot." Joining a salt caravan, knowing that you have hundreds of kilometers ahead of you to travel mainly on foot, is a choice that can only be made by forgetting everyday common sense. On the other hand, what common sense is there in physical and mental immobility?
In October 1991, Giosuè Bolis and Miriam Butti are in Niger, where they join a Tuareg caravan headed to the salt flats of Bilma.
For thirty days and twelve hundred kilometers, sixteen men and one hundred and thirty camels cross the Ténéré, one of the most hostile desert areas on the planet.