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User / giosuèbolis
Giosuè Bolis / 354 items

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l Pizzo Badile (3.308 m s.l.m. - piz Badile in romancio) è la cima più conosciuta dei monti della val Bregaglia, al confine tra l'Italia e la Svizzera. È situato fra la val Masino in provincia di Sondrio e la val Bondasca a nord, una valle laterale della val Bregaglia. La sua parete nord rappresenta una delle classiche pareti nord delle Alpi.

La parete nord-est del Pizzo Badile
La parete nord-ovest del Pizzo Badile, al centro-sinistra nella foto
La parete sud del Pizzo Badile: al centro è visibile la cresta sud, alla cui destra sale la via normale
Il Pizzo Badile è la più imponente montagna del gruppo della Bondasca, sebbene sia superato in altezza dal vicino Pizzo Cengalo, di 66 metri più alto. La rinomata parete nord del Pizzo Badile si innalza fra due lingue di ghiacciaio, il vadrec da la Turbinasca a occidente e il vadrec dal Cengal a oriente (vadrec è la denominazione di una lingua di ghiacciaio nel dialetto della Bregaglia). La parete nord si erge per più di 700 m sopra il ghiacciaio. Dalla sua forma trapezoidale deriva il nome alla montagna.

N 59 B 2.1K C 64 E Aug 20, 2024 F Oct 8, 2024
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slide 1999

N 156 B 3.3K C 133 E Nov 1, 1991 F Aug 21, 2024
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slide 1991
www.youtube.com/watch?v=FDnsn085t7U

Azalai il tempo delle carovane
In nessun caso la mente rimane così affascinata come dalle carovane di cammelli che attraversano il Sahara. Qualcosa di profondo viene stimolato.La nostalgia del viaggio, del movimento e della migrazione affiorano come istinti ancestrali.Forse riemerge l'origine nomade dell'uomo.L'idea che l'uomo sia un animale sedentario è solo un'aberrazione moderna, pensava Bruce Chatwin:"La vera casa dell'uomo non è una casa, è la strada...e la vita stessa è un viaggio da fare a piedi."
Unirsi ad una carovana del sale, sapendo di avere di fronte a sè molte centinaia di chilometri da percorrere prevalentemente a piedi, è una scelta che si può compiere solo dimenticando il buon senso quotidiano. D'altra parte, che buon senso c'è nell'immobilità fisica e mentale?
Nel mese di ottobre del 1991, Giosuè Bolis e Miriam Butti sono in Niger, dove si uniscono a una carovana di tuareg diretta alle saline di Bilma.
Per trenta giorni e milleduecento chilometri, sedici uomini e centotrenta cammelli attraversano il Ténéré, una delle zone desertiche più ostili del pianeta.
www.youtube.com/watch?v=FDnsn085t7U

Azalai the time of caravans
In no case is the mind as fascinated as by the camel caravans crossing the Sahara. Something profound is stimulated. The nostalgia for travel, movement and migration emerge as ancestral instincts. Perhaps the nomadic origin of man re-emerges. The idea that man is a sedentary animal is only a modern aberration, thought Bruce Chatwin: "The true home of man is not a house, it is the road... and life itself is a journey to be made on foot." Joining a salt caravan, knowing that you have hundreds of kilometers ahead of you to travel mainly on foot, is a choice that can only be made by forgetting everyday common sense. On the other hand, what common sense is there in physical and mental immobility?
In October 1991, Giosuè Bolis and Miriam Butti are in Niger, where they join a Tuareg caravan headed to the salt flats of Bilma.
For thirty days and twelve hundred kilometers, sixteen men and one hundred and thirty camels cross the Ténéré, one of the most hostile desert areas on the planet.

N 532 B 11.9K C 529 E Nov 1, 1991 F Aug 20, 2024
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slide 1991 caravan salt
www.youtube.com/watch?v=FDnsn085t7U

Tags:   deserto sahara tramonto


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